I Volti e i Valori di Citra

Per conoscere da vicino le persone del mondo Citra abbiamo intervistato Tiziana Casalanguida la “più veterana” tra i dipendenti Citra attualmente è impiegata nella sala imbottigliamento.
Qual’è la sua attuale occupazione all’interno di Citra?
Lavoro alla macchina riempitrice e sono capo turno nel reparto imbottigliamento.
Da quanto tempo lavora in azienda?
Sto festeggiando il 41° anno di lavoro anche se con Citra ho iniziato nel gennaio 1976 e la mia prima
busta paga è di quel periodo.
Lei dunque ha iniziato a lavorare addirittura un anno prima della nascita di Citra?
È vero, ho iniziato a lavorare presso la cantina Colle Moro a Guastameroli, prima che entrasse a far parte del Consorzio Cooperative cantine d’Abruzzo sotto il marchio Citra.
Ci racconta qualcosa delle sue prime esperienze lavorative?
Quando iniziai a lavorare l’attività che svolgevo era totalmente manuale e non c’erano i macchinari e le tecnologie sofisticate e computerizzate che si utilizzano oggi. Io iniziai a 15 anni ed ero una ragazzina che si stava avviando, un po’ per gioco, al lavoro che mi avrebbe accompagnato per tutta la vita. Ricordo perfettamente quel periodo. Ero addetta al lavaggio delle bottiglie, ma il lavoro di allora era ben diverso rispetto a oggi e si utilizzavano strumenti rudimentali! Quarant’anni fa le bottiglie si lavavano a mano con la soda, una a una, facendo ben attenzione affinché tutte fossero perfettamente pulite. Oltre al lavaggio, a volte, dovevo trasportare anche le casse di ferro con le bottiglie: usavo tutte le mie forze e mi occupavo anche di questi piccoli trasporti. L’attività era molto dura, ma imparai ben presto a fare di tutto, sempre con tanto impegno.
Com’è cambiato il suo lavoro? Ha svolto sempre le stesse mansioni?
Posso dire di avere imparato a fare un po’ tutti i lavori all’interno dell’azienda, forse perché non ho particolari difficoltà ad applicarmi e impegnarmi per apprendere ciò che è nuovo. Ho saputo spaziare tra diversi ambiti lavorativi passando dal riempire le damigiane dei clienti che acquistavano il vino direttamente a Citra, quando la sede era ancora a Guastameroli, all’utilizzo dei computer con i quali ho imparato ad avere dimestichezza, nonostante non abbia una competenza specifica. Oggi infatti, il ciclo
produttivo è totalmente meccanizzato, ci sono computer che agevolano in maniera rilevante il nostro lavoro,
anche se il loro utilizzo richiede attenzione e precisione: se ripenso ai vecchi tempi! Sono convinta che nel lavoro, ma più in generale nella vita, con un po’ di pazienza, costanza e la giusta dose di esperienza, si riesca a fare tutto. Forse anche per questo motivo, nel corso dell’attività, ho ottenuto dei riconoscimenti da parte dei dirigenti che hanno creduto in me e mi hanno affidato anche posizioni di responsabilità. Ricordo
inoltre la solidarietà di tutti gli operai che in passato hanno lottato per il mio ingresso in azienda, per
farmi ottenere una posizione lavorativa migliore. Ho sempre lavorato con persone che mi volevano bene e
me l’hanno dimostrato.
Come ha conciliato il ruolo di madre, di moglie e di donna lavoratrice?
Per una donna non è facile farsi strada in un ambiente a maggioranza maschile: quando, circa 10 anni fa, forse per le mie capacità e l’impegno profuso costantemente, mi hanno nominato capo turno, per me è
stato un riconoscimento davvero gratificante che non mi sarei mai aspettata. Oggi rivesto ancora questo
ruolo e ciò mi rende molto orgogliosa. Ho dato tanto per il mio lavoro e ho ricevuto altrettanto. Devo molto a questa azienda sia per quello che ho sia per quello che sono diventata; mi emoziona molto parlare di queste cose perché sento Citra davvero un po’ mia, mi sento parte integrante di una grande famiglia, sono cresciuta insieme a loro. A livello familiare invece, è stato un po’ difficile conciliare i ruoli di moglie e madre con quelli lavorativi. Nonostante io sia stata sempre attenta ai miei figli e abbia cercato in ogni modo di essere presente nei momenti importanti, il lavoro mi ha sottratto tempo che avrei voluto dedicare agli affetti. La mia famiglia ha capito quali erano le esigenze e che quindi era necessaria la mia presenza al lavoro. Però a breve andrò in pensione e, anche se senz’altro mi dispiacerà lasciare una parte di storia della mia vita, mi consola pensare è che potrò dedicarmi di più alla famiglia, sentirmi libera, rilassarmi e fare qualche viaggio.
Quale vino preferisce?
Preferisco il bianco Chardonnay
Ci consiglia una ricetta?
Un piatto che mi riesce particolarmente bene e che, spesso, porto anche qui in azienda perché molto apprezzato, è la pizza di grano turco con la salsiccia. É uno spuntino che rientra nei piatti tipici della tradizione, lo consiglierei in abbinamento con un bianco o con un cerasuolo.