Le aspettative sulla vendemmia di quest’anno risultano moderatamente positive, secondo le stime di UIV (Unione Italiana Vini) che, a livello nazionale, parla di crescita del raccolto e ottima qualità con un generale aumento della produzione di vino in Italia.
“A giocare un ruolo determinante sono state senz’altro le condizioni climatiche con mesi piovosi e temperature calde. Ma oltre al clima è altrettanto importante anche il trattamento della vite per cui non vale l’improvvisazione. Bisogna essere prepararti a gestire le varie situazioni e calibrare le scelte agronomiche in funzione dei vitigni e dei territori” spiega Riccardo Cotarella, Presidente di Assoenologi e guida del team Codice Citra.
Per quanto riguarda l’Abruzzo, in particolare, la vendemmia sembra preannunciare un incremento del 10 per cento della produzione rispetto a quella dello scorso anno che fece segnare una flessione di un terzo del raccolto sul 2016. Una situazione comunque da monitorare.
“Siamo passati dalla siccità dell’anno scorso in cui la pergola tradizionale ha protetto le uve, a quest’anno in cui le piogge abbondanti hanno stressato la vite, soprattutto durante la fase vegetativa, e il sistema di allevamento a spalliera (filare) ha permesso una più agevole gestione e una migliore qualità dei grappoli”, afferma Davide Dias, enologo di Codice Citra.