La nuova frontiera della viticoltura

Dal 2017 Codice Citra ha avviato un progetto qualità, molto articolato, denominato “4 Territori” che prevede l’individuazione di alcune aree particolarmente vocate alla produzione di Montepulciano d’Abruzzo DOP dalle quali, con un lavoro intenso a fianco dei viticoltori, si intende ottenere uve di elevata qualità, la cui accurata selezione porterà alla nascita di importanti cru e linee di vini dedicate. Per questo motivo si stanno mettendo in campo attività che richiamano, sempre più spesso, il concetto di “viticoltura di precisione” in riferimento all’approccio gestionale e produttivo sito specifico improntato sull’ottimizzazione di ogni vigneto o porzione di esso.

La grande eterogeneità dei 6.000 vigneti dovuta a fattori morfologici, strutturali, clima e pratiche colturali può essere coordinata attraverso la viticoltura di precisione che permette di gestire la variabilità presente nel vigneto al fine di ottimizzare la produzione grazie all’utilizzo delle tecnologie più moderne applicate all’agricoltura. Si tratta di un’agricoltura ecosostenibile ed efficiente ed è l’unica strada percorribile in relazione a due aspetti assai importanti:

1. Cambiamento climatico (tropicalizzazione del clima). 

L’aumento degli eventi metereologici estremi, erosione idrica, aumento temperatura globale, carenza di acqua, lunghi periodi di intense piogge intervallate da lunghi periodi di siccità.

2.Terreni sempre più sfruttati con minore sostanza organica fino alla desertificazione.

Dopo anni di sfruttamento dei suoli e concimazioni minerarie, fatte empiricamente, è diventata una necessità inderogabile assicurare il giusto apporto di sostanza organica.

La nuova frontiera della viticolturaL’eco sostenibilità di questo tipo di agricoltura deriva dall’utilizzo di pratiche agronomiche sostenibili dal punto di vista ecologico (es. sfruttare prodotti fitosanitari di origine naturale riducendo i prodotti chimici) mentre l’efficienza si esplica nell’ottenimento di un risultato ideale, ovvero un’uva di ottima qualità con minori costi.

In pratica, si tratta di gestire ogni fattore produttivo (fertilizzanti, ammendanti, prodotti fitosanitari) su una base sito specifica per ridurre gli sprechi, aumentare il profitto e mantenere la qualità dell’ambiente.
E’ stato ampiamente riconosciuto che trattare tutto il vigneto in maniera identica significa aumentare le differenze di vigore, portando ad un risultato non ottimale. Ad esempio, potrebbe accadere che concimando una parte del vigneto, che non ha necessità, si aumenta la produzione di uve con caratteristiche inferiori (es. basso grado, immaturità fenolica, etc.) diminuendo la qualità generale di tutto il vigneto.

Le pratiche agronomiche differenziali del campo consentono di gestire le variabili spaziali presenti nel terreno, rispondendo all’effettiva richiesta di risorse della coltura stessa, al fine di massimizzare il potenziale enologico. Ogni zona all’interno dell’appezzamento o del vigneto, quindi, riceve la giusta pratica agronomica in modo da non sprecare risorse ed “estremizzare la qualità”.