LETTERA ai SOCI
Carissimi Soci,
Da tempo c’è un dibattito aperto sulla futura evoluzione del sistema cooperativo in Abruzzo e la situazione di ripartenza post Covid19 è sicuramente un fattore di accelerazione per riflettere su quale futuro vogliamo costruire per una cooperazione di successo.
La sfida che ci attende è tra una COOPERAZIONE UNITA e una COOPERAZIONE DIVISA: essa sarà determinante anche per il comparto vitivinicolo regionale poiché in Abruzzo oltre l’80% del vino è di produzione cooperativa, purtroppo a vantaggio di “altri” che acquistano vino a “buon prezzo”. Se si vuole un futuro con giusti guadagni per chi produce non si può continuare ad avere la stessa organizzazione che ci ha portato in questa situazione!
Il Consorzio Citra negli ultimi 10 anni ha conseguito risultati molto importanti per alimentare nuove e decisive prospettive.
Per ricordarne alcuni, in estrema sintesi:
• il pagamento puntuale delle cantine associate a cui abbiamo incrementato e anticipato un ulteriore acconto annuo;
• più che raddoppio del valore dei conferimenti dei Soci (da 6,5 a 14,5 milioni di euro);
• la liquidazione dei conferimenti dei Soci a prezzi superiori al mercato con quasi € 6.000.000,00 di plus-valore a fronte di un capitale sociale versato di € 1.500.000,00;
• l’aumento dei clienti importanti con la riduzione del rischio commerciale;
• la crescita in modo significativo dei prezzi di vendita dei nostri vini;
• l’investimento di 8 milioni di euro per avere una cantina che produce alta qualità a bassi costi, riducendo l’incidenza dell’indebitamento, degli ammortamenti, i costi del personale, i costi per servizi e consulenze;
• il finanziamento dell’impianto di vigneti di Pinot Grigio, diventato Patrimonio dei Soci, che oggi vale oltre 2,3 milioni di euro di conferimenti;
• la partecipazione e il sostegno al primo Progetto di Filiera della Regione Abruzzo al fine di valorizzare le uve autoctone attraverso l’aggregazione dei produttori e la realizzazione di un primo e nuovo impianto di spumantizzazione in Abruzzo (Vin.Co);
• il pagamento ai Soci che hanno aderito al progetto Codice Vino di oltre 1,5 milioni di euro annui, grazie alla lavorazione e alla raccolta di 120 ettari di vigneti gestiti secondo indicazioni dei più grandi Professionisti del vino al mondo, liquidando alle Cantine Socie € 13.000,00 ad ettaro;
• l’aumento del fatturato del Gruppo del +4,5% ad agosto 2020, nonostante il Covid;
• la conquista di riconoscimenti “storici” per i nostri vini che accrescono la nostra reputazione. Inoltre, abbiamo guidato il Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo ottenendo:
• la vittoria della causa con i Toscani sul Montepulciano d’Abruzzo DOC;
• il contrassegno di Stato a tutela di tutti i Vini d’Abruzzo;
• la maggior promozione sui mercati esteri dei nostri vini grazie ai nuovi e rilevanti fondi che siamo riusciti ad ottenere, anche direttamente, dalla Comunità Europea;
• la riorganizzazione complessiva del sistema dei Disciplinari di Produzione (in itinere), che consentirà ai vini d’Abruzzo di entrare in nuovi mercati, oggi appannaggio di altre Regioni spesso con i vini delle nostre cantine sociali. Tutto ciò, ampiamente verificabile, ha conferito a CITRA prestigio, reputazione e come conseguenza principale una crescente e robusta capacità di competere sui mercati tradizionali e
conquistarne di nuovi con un vantaggio remunerativo per tutti i suoi Soci.
Questi, cari Soci, sono i fattori strategici che hanno elevato il rendimento della vostra attività produttiva in questi ultimi anni e, oggi più che mai, necessitano di una evoluzione ulteriore poichè il contesto nazionale ed internazionale sono in continuo cambiamento. Nuovi Paesi diventano produttori di vino e quelli storici innovano profondamente le proprie produzioni, coinvolgendo in questo processo vorticoso tutte le fasi della filiera vitivinicola: dal coltivare in modo diverso, al regolare le quantità da produrre, all’essere attrezzati e bravi a trasformare la materia prima per finire con la crescente capacità di valorizzare e commercializzare il prodotto finito. Se vogliamo fare bene e in modo conveniente tutto questo, va profondamente ripensata l’organizzazione per generare così un maggiore reddito per Voi produttori e diventare più competitivi nel settore.
Occorre una Cooperazione all’altezza dei tempi, capace di non smarrire il fondamentale valore dello sviluppo solidale e di verticalizzare le sue capacità di produttività, di efficienza e di competitività mercantile, con una sola e solenne finalità: IL REDDITO DEI PRODUTTORI ovvero dei SOCI COLTIVATORI,
ATTUALI E FUTURI! Il processo evolutivo che ha già prodotto alcuni importanti risultati, deve accelerare ed approfondirne la portata. L’obiettivo finale non può che essere la progressiva integrazione delle attuali storiche, benemerite Cantine sociali, nate tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’70.
Questo per due motivi principali:
1. La diminuzione del vino sfuso nel mercato poiché, nonostante la crescita dei conferimenti negli ultimi dieci anni, ad oggi Citra imbottiglia mediamente solo il 25% del totale del vino prodotto dalle cantine associate, lasciando il resto della produzione alla vendita di vino sfuso. La crescita dei vini imbottigliati permetterebbe di aumentare in maniera sostanziale il loro valore sul mercato.
2. La costituzione di un unico centro decisionale, che permetterebbe di avere notevole diminuzione dei costi, un coordinamento e una gestione comune dei vigneti, della produzione e commercializzazione al fine di aumentare il potere contrattuale e avere più risultati nelle vendite evitando di farci concorrenza tra cantine Socie. Se ci pensate un momento le Cantine sociali, per quanto super attrezzate, dal punto di vista organizzativo devono confrontarsi con un mondo completamente diverso da quello in cui sono state create e questa mancata evoluzione
causa gravi insufficienze e conseguenze che alla fine paghiamo tutti noi Soci.
La missione che l’Amministrazione di CITRA si è data con il mio arrivo, 10 anni fa circa, è stata quella di sviluppare iniziative via via sempre più aggreganti per le singole Cantine, ed oggi, SOLO ANCORA PIÙ UNITI possiamo continuare questo PERCORSO COMUNE per arrivare tra 4/5 anni alla completa integrazione delle stesse, non per motivi di potere, ma solo ed esclusivamente per adeguare il complessivo sistema produttivo alle necessità, ripeto, di funzionamento, di efficienza, di competitività, A VANTAGGIO DI TUTTI. Mio malgrado, nonostante gli importanti risultati, gli apprezzamenti, gran parte del lavoro e gli investimenti pianificati, negli ultimi periodi, inspiegabilmente, questa missione non è più ampiamente condivisa da alcuni membri del Consiglio di Amministrazione di Citra che ne ostacolano lo sviluppo già programmato anni addietro. È evidente e umano che ogni cambiamento possa creare turbamento, timori e resistenze, ma quello che si vuole fare non rappresenta assolutamente una proposta dell’ultimo momento. Ormai, sono 7/8 anni che ne discutiamo e oggi, con sempre maggiore chiarezza, emergono i vantaggi che si possono conseguire da questo progetto di grande e generale innovazione.
La divisione non è stata mai foriera di forza, di capacità di produrre buoni risultati, è nell’UNIONE che si può sperare di realizzare un sistema capace di dare un grande FUTURO ad un importantissimo settore produttivo e, soprattutto, generare attrazione ed impegno per le nuove generazioni.
Essere divisi ha generato anche altri aspetti appartenenti alla parte peggiore della storia della cooperazione vitivinicola, ovvero quella del “dirsi male” e “volersi male” trasmettendo questi disvalori a tutta la base sociale delle singole cantine. Il tempo che viviamo, invece, richiede l’esatto contrario ovvero del sentirsi affratellati dallo stesso destino, di essere solidali, aperti e costruttivi, scoprendo che sono questi sentimenti positivi a creare le migliori condizioni per la crescita. Insieme siamo riusciti a fare ciò che ciascuna cantina sociale da sola non avrebbe mai potuto fare. Oggi abbiamo una cantina che produce grande qualità a bassi costi, grazie agli 8,0 milioni di euro di investimenti realizzati negli anni con soli 2,5 milioni di euro di finanziamenti bancari che Citra può facilmente sostenere come già fatto in anni passati, ben più difficili.
Sinceramente, non posso sottrarmi agli impegni assunti anche nell’ultima elezione del mio attuale mandato a Citra e sono così profondamente convinto di quanto scritto finora e del lavoro svolto con tutte le mie forze in questi anni, CHE NON POSSO E NON VOGLIO RINUNCIARE A QUESTA VISIONE. In questa fase così piena di cambiamenti radicali e sconvolgenti nell’economia mondiale, se dovessero mai prevalere le forze che intendono riportare il Consorzio Citra nel passato, non potrei che dolorosamente prenderne atto. Ho pensato fosse giusto, dovuto e rispettoso, comunicare a Voi, cari Soci, questa mia riflessione su cosa si va profilando nella Nostra Azienda consortile di secondo grado.
Con il grande rispetto e la grande considerazione di sempre, il vostro Presidente,
Valentino Di Campli