Una vendemmia complicata

La vendemmia 2023 tra sfide e nuove prospettive con il progetto “Mappiamo”

La vendemmia 2023, appena conclusasi è stata la più difficile per il “vigneto Italia”, la più ardua e catastrofica che siamo stati costretti ad affrontare sia in ambito nazionale che regionale.
In Abruzzo, i mesi primaverili sono stati caratterizzati da abbondanti e prolungate piogge, le quali hanno innescato attacchi molteplici fungini di “Peronospora” che ha falcidiato nel territorio regionale le varietà di uve da vino.
L’impossibilità di intervenire in campagna con tempestività, a causa degli eventi atmosferici, ha significativamente compromesso la qualità delle viti e di conseguenza la quantità e la qualità dei grappoli. Tali problematiche erano quasi scomparse nell’ultimo decennio, tant’è che le precedenti annate sono state calde e siccitose.
Le previsioni pre-vendemmiali indicavano una riduzione del 40% nella produzione, ma la realtà è stata ancor più drammatica, con perdite effettive che si sono attestate intorno al 70- 80% in alcune aree.
Gli operatori del nostro settore sono ben consapevoli che, oltre alle capacità e conoscenze tecniche da mettere in campo durante le fasi vegetative, una buona percentuale del risultato fi nale dipende dal clima che precede il periodo di maturazione e i cambiamenti climatici influiscono sulla resa finale. Questo ci deve far riflettere per iniziare a pensare che, insieme al contributo della ricerca e delle istituzioni, dobbiamo mettere in atto delle corrette ed opportune strategie e metodologie per fronteggiare questi cambiamenti con l’aiuto della tecnologia.
Proprio in quest’ottica a Citra, abbiamo realizzato il progetto “Mappiamo” che si sta sviluppando all’interno del nostro gruppo con il supporto tecnico delle Cantine Associate e dei relativi Tecnici. Se ben gestito è in grado di fornire “modelli predittivi” che si potranno integrare con le conoscenze dei nostri agronomi, viticultori e potranno sicuramente essere di aiuto per prevenire alcune situazioni che oggi sembrano di difficile lettura.
Anche nella mia attuale veste di enologo benché “non più praticante” mi considero pur sempre un viticultore e fin da piccolo, con nonno e papà, ho sempre seguito i vigneti di famiglia prima per gioco, poi per l’inizio della mia attività lavorativa, per dedicarmi a tempo pieno alla trasformazione del prodotto uva per cui, conoscendo bene le dinamiche del lavoro in vigna e soprattutto la tempra e determinazione dei nostri viticoltori, sono convito che tutti insieme riusciremo a superare le difficoltà del 2023 e trovare nuovi stimoli per valorizzare e promuovere, ancora di più, i nostri prodotti dalla magnifica e unica regione che è l’Abruzzo.

Davide Dias (Direttore Tecnico Citra)