I nostri soci della Cantina San Nicola e della Cantina Rinascita Lancianese
Cantina San Nicola, Pollutri
Nicola Graziani 89 anni di Pollutri, uno dei soci più anziani
Ci racconta la sua esperienza lavorativa?
Ho 89 anni ed ho iniziato a lavorare con mio padre in campagna, sin da quando frequentavo la quarta elementare. Possedevamo un appezzamento di terra con coltivazioni di grano, fave e tabacco ed una piccola fattoria con due mucche, un asino ed alcune pecore e maiali.
Negli anni ‘60 emigrai in Australia e lavorai duramente per mettere da parte un po’di soldi grazie ai quali riuscii, rientrato in Italia, ad acquistare due ettari di terra. Nel ‘73 impiantai i primi vigneti per la produzione di Montepulciano e di Trebbiano e mi iscrissi al Consorzio. Sono infatti socio da più di quarant’anni. Ho dedicato tutta la mia vita al lavoro nei campi e oggi sento la mancanza di non potermi più dedicare come una volta alla campagna; ho lavorato fino a due anni fa, insieme a i miei familiari ma oggi ci sono alcuni operai che ci danno una mano.
C’è qualcuno della sua famiglia che vuole proseguire questo lavoro?
Attualmente alcune persone della famiglia si adoperano per portare avanti l’azienda agricola insieme ad alcuni operai, ma spero
tanto che i miei nipoti, che ora sono ancora giovani, possano e, sopratutto, vogliano portare avanti questa attività. Sarebbe bello che anche i ragazzi cominciassero a considerare anche questo lavoro tra i tanti che valutano una volta terminati gli studi.
Qual è il consiglio che si sente di dare, vista la sua esperienza?
Non ho molti consigli da dare perchè credo sia difficile parlare ai giovani, credo solo che “dal lavoro viene la ricchezza” per cui è necessario sempre impegnarsi in tutto ciò che si fa e dare il meglio di se stessi.
Carmine Di Virgilio 24 anni, di Pollutri, uno dei soci più giovani
Qual è la sua esperienza lavorativa?
Ho 24 anni e sto completando il mio corso di studi in ingegneria energetica ecollaboro con mio padre nella gestione dell’azienda agricola, attualemente lo aiuto soprattutto nel periodo della vendemmia.
La mia famiglia ha ereditato alcuni ettari di terra da mio nonno che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro in campagna. Anche mio padre quindi, seguendo l’esempio del nonno, si è sempre occupato dell’azienda agricola, riuscendo a conciliare la sua professione di medico con l’attività agricola. Ha acquistato alcuni ettari di terra ed ha rilanciato la nostra azienda che attualmente ha un’estensione di 4 ettari; siamo tra i primi produttori di Pecorino che si affianca alla produzione di uve Montepulciano! Quando terminerò gli studi continuerò ad occuparmi senz’altro dell’azienda perché questo lavoro mi piace molto e comunque penso che esso possa rappresentare una buona rendita per il futuro.
Qual è la sua visione per il futuro?
Non ho idee precise, però posso dire che mi piacerebbe ingrandire l’azienda, anche grazie all’aiuto dei finanziamenti regionali, e magari applicare a questo tipo di attività l’utilizzo delle nuove forme di energia sostenibile.
Cantina Rinascita Lancianese, Lanciano
Nicolino Di Paolo 87 anni di Lanciano, il socio più anziano
Ci racconta la sua esperienza lavorativa?
Da quando avevo circa 7 anni aiutavo mio padre nell’attività agricola. Prima di andare a scuola dovevo recarmi in campagna per lavorare, a volte mi vergognavo per questa situazione e mi sentivo anche a disagio, ma erano tempi duri, c’era molta miseria, e non era neanche pensabile di potersi sottrarre. Poi arrivò il periodo delle grandi migrazioni ma io non potei partire perché avevo moglie e figli e iniziai a lavorare come mezzadro a Rocca San Giovanni fino agli anni ‘60. Quando ebbi maggiori possibilità economiche, acquistai tre ettari di terra e impiantai i vigneti di Montepulciano e Pergolone. Fui anche uno dei primi soci fondatori della Cantina. Credo che adesso sia più difficile portare avanti questa attività perché i prezzi dei prodotti e per gli attrezzi sono molto alti e sarebbero necessari degli interventi di sostegno all’agricoltura da parte delle Istituzioni. Tuttavia rispetto al passato, si può contare sulle assicurazioni che, in periodi critici, sostengono i proprietari delle aziende. Ricordo ancora la forte grandinata, del ’36, che si abbattè sulle campagne e distrusse tutto il raccolto. In quel periodo fu davvero difficile ricominciare. Ho lavorato fino all’anno scorso in campagna e nei vigneti ma ora non posso più essere d’aiuto perché l’età avanzata non me lo consente.
C’è qualcuno della sua famiglia che vuole proseguire questo lavoro?
I miei figli mi aiutano a portare avanti l’attività vitivinicola pur non dedicandosi esclusivamente a questa occupazione.
Qual è il consiglio che si sente di dare, vista la sua esperienza?
Credo che il lavoro in campagna sia necessario per vivere, è un’attività che non potrà mai scomparire. Lo studio è importante ma credo che sia altrettanto importante trovare una occupazione soddisfacente. Ai
miei tempi lo studio non era tenuto in gran considerazione, ah se ripenso alla risposta che veniva data a chi diceva che voleva proseguire con gli studi e non fermarsi solo alle scuole medie inferiori: “e a che ti serve lo studio, vuoi fare il medico?”
Lucilla Andreoli di Lanciano, il socio più giovane
Qual è la sua esperienza lavorativa?
Ho 28 anni e sono affittuaria dell’azienda di mio padre. Mi sono diplomata come agrotecnico presso l’istituto agrario di Lanciano ed ho scelto di continuare ad occuparmi dell’azienda di famiglia perchè sono cresciuta in questo ambiente e mi piace molto. Dopo aver fatto il primo insediamento, ho anche deciso di rinnovare i vigneti preesistenti. Per la mia attività devo anche ringraziare mio marito che, nonostante abbia un’altra occupazione nel tempo libero mi da una mano in azienda con tanto impegno. Riesco a conciliare l’attività nell’azienda agricola: la raccolta dell’uva e delle olive con quella di operatrice socio-assistenziale agli anziani. Seguo tuttavia i consigli di mio padre e delle persone più anziane che hanno una solida esperienza e mi aiutano molto; non credo che i miei studi possano eguagliare le competenze di chi ha lavorato una vita in questo settore. Sono contenta della mia scelta e sto rinnovando la
mia azienda anche in controtendenza rispetto a tanti che invece stanno espiantando. Ho tre ettari di terra coltivata a Pinot Grigio, Trebbiano e Montepulciano.
Qual è la sua visione per il futuro?
Vorrei reimpiantare nuove viti e ingrandire un po’ l’azienda ma soprattutto portare a produzione i vigneti e gli oliveti che possiedo.